venerdì 10 dicembre 2010

No panic


Gli adulti pensano che i bambini abbiano paure semplici. Pensano che un bambino non sappia cosa sia la vera paura, quella di perdere il posto di lavoro, di non arrivare a fine mese, di perdere una persona cara, di ferire qualcuno o esser feriti.
Io invece posso dire che le mie paure dell'infanzia sono ancora un luogo di terrore, a cui mi avvicino timidamente e che racconto ridendo forte per non sentire ancora (e per quanto?) quel senso di solitudine e buio che a volte mi prendeva. Avevo paura del vento, ma forse avevo paura che quel vento dicesse qualcosa che non si potesse dire, che urlasse pensieri che non si potevano pensare.
Quindi forse sono i grandi che semplificano, impoveriscono, riducono al silenzio e mortificano.
Eppure le paure sono storie interessanti.
Qualcuno ha paura di farsi tagliare i capelli, qualcuno ha paura del buio, qualcuno della sorella di Ben Hur, qualcuno dei gatti, qualcuno di un nome.
E voi, di cosa avevate paura?

1 commento:

  1. I negozi di lampadari. Ancora adesso quando ci passo davanti accelero.

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